Aggiungiamo una nuova rubrica dopo aver ricevuto un contributo cui ne seguiranno altri da parte dell’Onesto Curioso. Questi uffici sono lieti di presentarvi la prima riflessione dell’Onesto Curioso qui ritratto.
Da qualche tempo il Grillo parlante mi racconta spesso una storia, tuttavia, poichè è un po’ rincoglionito dalle martellate di Pinocchio me ne racconta una più delle altre.
La storiella narra di come nella foresta di Nanwood fra Labor-cross e il colle di Elsa Valley, dove un nano campagnolo ha la tana, abbiano aperto il primo Nanomat. Un particolare strumento, tecnologicamente all’avanguardia che eroga denaro, anche senza “tessera”……
Incuriosito dal racconto mi son posto alcune domande che in effetti faticano a trovare risposta. Talvolta ho sentito raccontare che molti istituti bancari hanno l’usanza di sponsorizzare fiere, sagre di paese, giornalini e molto altro ancora, tuttavia mi chiedo come nella ridente cittadina senese ci sia un istituto così benevolo e disponibile a finanziare un settimanale dei piccoli, un sito di News e molto altro ancora di cui forse sarebbe doveroso verificarne l’effettiva utilità. Mi stavo inoltre domandando come sia possibile che tutte queste iniziative appartenenti ad una ristretta cerchia di persone siano ben sovvenzionate e soprattutto, oltre a ciò, con quali criteri (appartenenti alla legalità) vengano affidate alle medesime persone commesse “milionarie” con la consapevolezza che non sono neppure in possesso delle capacità produttive per portare a termine tali commesse.
Su queste basi ho cercato di capire quali professionalità contribuiscano alla realizzazione del settimanale dei piccoli (o dei nani, tanto è uguale), come mai spesso mi accada di vedere che sul sito di News senesi ci siano aggiornamenti fatti da una persona che in quegli orari dovrebbe essere a lavorare per un’altra azienda (che sembra essere poi la medesima che sponsorizza il sito) o il perché di commesse importanti affidate a società prive di dipendenti, di storia editoriale e di macchinari e che hanno un solo (nano)collaboratore oltre ad un esercito di stagisti nonchè i soci indagati per molteplici presunti reati.
A questo proposito facendo uso degli strumenti a disposizione di ogni libero cittadino ho verificato come la società che ha realizzato l’importante commessa della banca senese sia stata costituita nel mese di ottobre 2009 e “messa in attività” presso la CCIAA di Siena alla fine del mese di giugno 2010, quando i moduli di richiesta per i Cral già da tempo riportavano il nome della società presso cui acquistare i volumi in oggetto. Discutibile e da verificare quindi anche l’iter di assegnazione di una commessa così importante ad una società che immagino non esistesse o non operasse (legalmente) al momento in cui fu presentato il progetto (e la richiesta) per ricevere l’appalto della commessa.
Ma questo istituto benevolo è una banca o un nanomat ?
10 comments ↓
…ma tutti i nanetti che il nano ha disseminato negli uffici stampa e comunicazione ? ne vogliamo parlare…
avete dimenticato il corrierino dei piccoli fatto dal fratello compagno della persona che aggiorna il sito senese di news e scrive sul settimanale dei piccoli!
onorato dal fatto che qualcuno legga il mio primo banale scritto, chiedevo a emilio se alludeva al nano settimanale che viene prodotto (pare da stagisti) nella tana di colle
sì sì proprio quello. il Nanomat è un neologismo bellissimo, complimenti!
anche il Colle di Elsa Valley non è niente male…
grazie Emilio, a questo proposito mi farebbe piacere, e mi rivolgo a tutti, ricevere opinioni sulla qualità dei contenuti del (nano) settimanale, perchè vorrei analizzare la professionalità di questi utilizzatori den Nanomat e dei loro operati
Se non ho capito male, il fratello ha una compagna che aggiorna il sito senese e scrive nel corrierino dei piccoli (altresì detti nani), solo per curiosità – senza togliere il lavoro all’Onesto Curioso – mica sarà la stessa che troviamo perennemente collegata col pallino verde nelle chat di facebook durante tutto il giorno (e per tutto il giorno intendo, soprattutto, durante le c.d. 8 ore lavorative)?
Di sicuro non sarà lei, anche perché, stamattina mentre eravamo al parco in mezzo alla guazza a fare la nostra solita giratina, il cane Rabanne mi diceva che l’aspirante comunicatrice dovrebbe “lavorare” in un’azienda in cui ai normali dipendenti è inibito l’accesso a facebook.
Quindi, o è riuscita ad aggirare i divieti dell’azienda per cui “lavora” perché è un fenomeno dell’informatica, o invece, il fenomeno è vero c’è lo stesso, ma è chi inspiegabilmente le fa fare quel che vuole.
Un abbaio finale, ma non la potevano assumere direttamente al corrierino dei piccoli?
Qualcuno mi saprebbe rispondere?
Cara Marianne, mi fa estremo piacere che questa tipologia di interrogativi aguzzi l’ingegno di molte persone. Anzi mi piacerebbe invogliasse chi di dovere ad attuare i dovuti provvedimenti.
Ma in quanto alla tua domanda ho sentito raccontare nella foresta di Nanwood che un prode si potrebbe adoperare a rilocare la comunicatrice in altra sede. Forse in odor di situazioni che potrebbero precipitare. (Come tutti noi ci auguriamo).
che bella cosa internet … quante cose si scoprono soprattutto se l'”indagato” è un po’ vanitoso …
… direi che le commistioni sono oltremodo sospette … ma “vestir” la giubba per prelevare al nanomat è il colmo …
Rispondo a Marianne. Mi sa che non possono assumerla al corrierino dei piccoli perchè l’onesto capo muratore ha lavorato di cazzuola! Spalma, splama rischierebbe una figura di m…
…io credo che invece sia praticante al corrierino dei piccoli. Praticante…mica collaboratrice qualunque.
Ma ripeto, non è l’unica a vivere dei privilegi elargiti da chi veste la giubba e chi veste il cappuccio. Ce ne son tanti in questa città, a cominciar dall’università dove la parentesi focardiana si è chiusa definitiviamente a finir negli uffici stampa di provincia, comuni e istituzioni…
Mi piacerebbe poi ricordare che questo andazzo mica è cominciato ora eh… anche sotto piccini le cose non andavano meglio e in parte i nomi son gli stessi, si è aggiunto qualcuno (o qualcuna) ma non è scomparso nessuno.