L’inutilità e la non credibilità dell’appello in questione emerge fin da subito quando troviamo la firma del consigliere comunale Pasquale D’Onofrio, sellato e legatissimo al gruppo ospedaliero vicino a Jolanda Cei Semplici e Piero Tosi. Si firma l’appello a sostegno di se stesso. Del resto basterebbe seguire il consiglio comunale di Siena sul Canale Civico per capire che questo D’Onofrio si atteggia a statista, parla senza sosta e alla fine ti poni questa domanda: che cosa ha detto e che cosa vuole fare? Insomma, stamani, sui giornali locali, è apparso un appello che nella sostanza chiede di salvare le sorti del Ceccuzzi e di mantenere lo status quo. E a rafforzamento di questa conclusione basta leggere i nomi dei firmatari. Ma ciò che lascia indignati è la presenza tra i firmatari di coloro che hanno sostenuto oltre a farne parte quella nomenclatura che ha distrutto l’ateneo senese. E non sazi delle responsabilità hanno avuto il coraggio di scrivere anche questo nell’appello. Leggete cosa scrivono:
“La nostra città non è immune a questa crisi, il collasso economico delle più grandi istituzioni della città, dall’Università degli Studi al Monte dei Paschi, fondamenta del modello di sviluppo basato sui servizi e sull’indotto, rischia di trascinare l’intero complesso di relazioni economiche e sociali in un baratro da cui sarebbe ben difficile uscire.La perdita del senso di responsabilità ed il degrado etico nella gestione della cosa pubblica, non solo hanno aggravato la crisi economica, ma hanno anche generato una crisi di credibilità in alcuni degli enti più importanti ed antichi del nostro territorio ed una progressiva perdita della loro centralità nel panorama regionale e nazionale.”
Certo ci vuole una bella faccia tosta. Visto che c’erano potevano far firmare l’appello anche a Piero Tosi e a Maurizio Boldrini. Come si permette la Gabriella Piccinni di scrivere certe cose e presentarsi come una salvatrice della patria? Inorridiamo. Proprio lei che per anni ha magnificato le gestioni di Luigi Berlinguer e di Piero Tosi e ha fatto parte degli organi di ateneo dell’università e non dimentichiamoci di quel famoso cda dell’ateneo quando la stessa Piccinni difese con forza l’area comunicazione(o mangiatoia) gestita da Maurizio Boldrini. Vogliamo parlare di altri firmatari di questo appello? Ci sono anche i piccoli geni di Via Roma 56 come Orlando Paris, cannamelliano di ferro e allievo dei massimi geni di Via Roma 56 che fanno parte della nomenclatura berlingueriana-tosiana. Famosi sono i convegni che organizzava Boldrini e a cui partecipava come relatore questo Orlando Paris. Ci fermiamo qui, non vogliamo infierire su altri nominativi e su quelli già citati.
Questo appello lascia interdetti ma ci fa capire che in città non è in atto la discontinuità, ma solo una mascherata restaurazione del gruppo di potere che ha dissestato la città, in primis l’ateneo. VERGOGNA!!!
P.S. Nella foto Maurizio Bettini (autore della Ode a Piero Tosi, Maurizio Boldrini(quello dei libri abusivi in onore di Luigi Berlinguer) e Gabriella Piccinni (quella che difendeva Boldrini)
3 comments ↓
Viene la nausea a leggere i nomi, gente che non ha mai lavorato un giorno in vita sua… studenti a vita o “geni” intellettualoidi… che schifo!
Ma io D’Onofrio lo vedo spesso all’ESTAV.
ma mi spiegate come avete fatto a mettere la foto sulla pagina facebook dell’associazione di antropologia del mondo antico di bettini?
così lo sputtanate, non se lo merita!