Conferenza Stampa di Fine Anno(anticipata di tre giorni): Dal “solito posto al Montesquieu di Pontedera. Vizi e disastri dell’anno 2012.Riflessioni per un 2013 di rinascita (forse …). E la privatizzazione delle quaglie a che punto è?

Abbiamo deciso di anticipare di tre giorni la consueta conferenza stampa di fine anno e di convocarla alla  presenza della  stampa cinese (come da foto della conferenza). Siamo vivi e parlanti e quindi come da noi anticipato la previsione dei Maya era una bufala http://shamael.noblogs.org/?p=6560.

In attesa di iniziare la conferenza vi omaggiamo di una canzone in tema con alcuni argomenti che affronteremo http://www.youtube.com/watch?v=hOmVsbhurrI.


Buongiorno(早安),

Approfittiamo della presenza della stampa cinese per affrontare di petto (meglio di piede) la censura 2.0, da noi battezzata “cretineria 2.0″. Ieri il blog senese Il Gavinone http://ilgavinone.blogspot.it/2012/12/ultim-anche-alla-asl-7-l-libera-passa.html pubblicava la notizia che alla Asl 7 di Siena hanno bloccato la visione dello stesso Gavinone e dell’Eretico, altro famoso blog gestito dallo scrittore Raffaele Ascheri; e a proposito di Asl e sanità ci fa piacere segnalare l’uscita del nuovo libro di Ascheri http://www.lulu.com/shop/raffaele-ascheri/su%C3%A0-sanit%C3%A0-la-sanit%C3%A0-senese-e-toscana-sotto-il-compagno-enrico-rossi/ebook/product-20588736.html.

Forse all’Asl 7 considerano salutare non leggere i blogs? Può darsi e forse più salutare sarebbe un controllo a tappeto da parte della Guardia della Finanza ai bilanci della stessa Asl; un controllino come quello fatto all’Asl di Massa, così per essere sicuri che i conti non siano stati censurati come i blogs. Un bel controllino come di quelli effettuati ai bilanci dell’università di Siena. Orbene,dopo questa nostra presa di posizione,urge immediata censura anche del nostro blog.

Comunque prima dell’Asl, la censura nei nostri confronti e del Gavinone era stata applicata dentro la banca MPS dietro sollecito del mega genio della comunicazione David Rossi http://shamael.noblogs.org/?p=5185 e ci dicono che non aveva gradito questo nostro vecchio intervento http://shamael.noblogs.org/?p=5088

L’altro famoso blog senese il Santo http://ilsantodisiena.wordpress.com/ è fermo perchè qualcuno si è rivolto nei confronti del gestore con dei consigli “amichevoli”; tipo quei consigli che vanno di moda nella serie tv come i Soprano. Detto questo, cari giornalisti cinesi,possiamo tranquillamente affermare che questa censura 2.0 è una cretinata, se consideriamo che le persone usano i cellulari e hanno internet a casa. E speriamo che nei prossimi giorni non salti l’intera connessione internet in tutta la città di Siena. Per completare il quadro, vi informiamo, sempre grazie alle notizie della nostra gola profonda dentro l’ateneo, che dal 1 gennaio 2013, Criccaboni e la condannata Ines Fabbro, avrebbero manifestato l’intenzione di impedire l’accesso dall’università a Fratello Illuminato e al blog del professore Giovanni Grasso, Il Senso della Misura http://ilsensodellamisura.com/

Una breve pausa per raccogliere le domande dei giornalisti e nell’intermezzo un altro omaggio musicale http://www.youtube.com/watch?v=PaSU8hrgPYQ


La domanda del giornalista cinese因為他們的行為是個人的私事井和公共機構使用嗎?(traduzione della domanda:perchè si comportano cosi e usano le istituzioni pubbliche come un fatto privato?).

Rispondiamo e poi passiamo alle riflessioni di fine anno. Si comportano così perchè hanno paura della circolazione delle notizie e dello scambio di opinioni; si nascondono dietro formalismi istituzionali, dietro la stronzata contro pseudonimi, etc.etc, perchè sono in malafede, funzionali a un sistema in decadimento; il famoso groviglio armonioso. Mentre dissestatavano la città, attraverso le risorse della banca foraggiavano giornali e le varie forme d’informazione e basta controllare i vecchi bilanci della banca e controllare le pubblicità (vero David Rossi?). Vogliamo parlare della redazione fiorentina del quotidiano la Repubblica che non scrive niente sulla cricca universitaria che ha dissestato l’ex prestigioso ateneo senese? Che non parla di certi processi giudiziari e di inchieste che coinvolgono personaggi del groviglio armonioso (vero Maurizio Bologni??!!)? Vogliamo parlare della pubblicità di MPS a certi settimanali gratuiti palesemente schierati con il fuggitivo Franco Ceccuzzi o ad altri organi d’informazione locale (compresa la tv di Stato e soprattutto di certi programmi gestiti dal giornalista Franco Masoni)? Per anni e anni, mentre i danni venivano compiuti, questa città ha vissuto senza informazione e senza spazi per esprimere libere idee. Oggi ci sono i blogs e siccome non li possono bombardare, o li censurano oppure utilizzano l’arma della querela, anche se non ci sarebbe niente da querelare. E con questo sistema hanno dissestato l’università, affondato la banca e la fondazione e messo in ginocchio la città. Un sistema che non poteva reggere a lungo e infatti sta crollando. La censura, come le minaccine velate, sono il canto del cigno e il vero volto di un gruppetto di distruttori di patrimonio pubblico e civile. ORA BASTA!!!

Altro intermezzo musicale http://www.youtube.com/watch?v=OvY7dY6KvQA

Un 2012 difficile per gli italiani e per i senesi. E speriamo in un 2013 di rinascita.

Il 2012 ha consegnato un quadro economico drammatico su larga scala e un quadro economico difficile per Siena. All’improvviso per i senesi è venuta alla luce al cifra dei danni compiuti negli ultimi anni. Una catastrofe gestionale e una miriade di scelte frutto anche di comportamenti fuori dal contesto della legalità. Purtroppo a Siena abbiamo una magistratura yoga (nel senso di molto meditativa) e dalle varie inchieste aperte, e non sono inchieste banali, nemmeno un processo è iniziato e i responsabili sono sempre ai loro posti o in altri posti indisturbati. Il caso eclatante dell’università è la massima espressione di una meditazione yoga. Qui ci sta bene una battuta, senza offesa per i magistrati: ritornano di moda i magistrati che scendono in politica, ma perchè i magistrati non rimangono fermi nei tribunali e oltre ad infierire sulla povera gente non colpiscono in via definitiva le varie cricche? Così come avviene in molti paesi europei e civilizzati.Per rinfrescare la memoria riproponiamo la lettura della precedente conferenza stampa http://shamael.noblogs.org/?p=6619

Forse la conclusione delle inchieste è calendarizzata a dopo le elezioni? E come mai tutto questo spazio di manovra lasciato nelle mani della cricca universitaria (vero asse portante del sistema marcio in città)? E il ruolo di collante della cricca universitaria (e non ci riferiamo a quell’incompetente del Criccaboni) per l’intero sistema che blocca il cambiamento a Siena non è stato compreso nemmeno da diversi ambienti politici. Peccato,per Siena.

Un altro che ha giocato e sta giocando un ruolo politico pessimo è il Montesquieu di Pontedera, al secolo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. E’ li in Regione che passa il tempo a mantenere fermi gli equilibri in ambito sanitario e universitario, principalmente per non mettere in discussione il ruolo dei fedelissimi e dei personaggi funzionali al solito sistema di potere. Prima o poi (forse prima e dipint di blu …) dobbiamo scriverla tutta la storia dei rapporti tra il Montesquieu e il gruppo dei baroni universitari senesi e in particolar modo quella pagina dei rapporti con Jolanda Cei Semplici e di quando quest’ultima con il sostegno dell’allora assessore regionale alla sanità Enrico Rossi, fece fuori tutti quei dirigenti che non prendevano ordini dal partito e dalle varie cricche. E siamo anche documentati. Del resto i personaggi sono sempre gli stessi: il Criccaboni è risaputo che s’incontrava al “solito posto” con Piero Tosi. E il Ceccuzzi frequenta assiduamente il Mussari. Un cerchio magico sulle spalle della comunità.

Tutti quei miliardi bruciati sulle spalle di senesi che fine hanno fatto, come sono stati spesi e chi pagherà per la catastrofe compiuta nei confronti della meravigliosa Siena?

Forse per recuperare qualche milione di euro conviene tirare fuori quel vecchio progetto della privatizzazione delle quaglie. E speriamo che il venditore delle quaglie non sia spagnolo.

 Buona fine 2012 e Buon inizio 2013

8 comments ↓

#1 Bruce on 12.28.12 at 14:08

Questa prassi di censurare gli accessi a certi siti a parer mio è poco corretta e pure poco efficace. Poco efficace perchè oggi con tablet, smartphone ecc. a certi contenuti si arriva ugualmente. Poco corretta perchè ognuno deve essere libero di informarsi – magari non in orario di lavoro, tipo nelle numerose pause che il personale universitario fa durante il giorno. Certo ci vorrebbe anche che chi scrive si faccesse conoscere anzi riconoscere. Ma forse si ha paura delle querele che quando arrivano fanno tanto male. Il buon Ascheri ne sa qualcosa. D’altra parte è il rischio del mestiere.
Io fossi in riccaboni cercherei di capire da dove fuggono le notizie perchè determinati dettagli li può avere solo una fonte molto interna e molto vicina.

#2 Shamael on 12.28.12 at 14:31

Caro Bruce il Riccaboni è un poveretto che non sa a che santo votarsi per non uscire da questa esperienza con le ossa rotte, cosa che invece – comunque vadano le cose, anche se dovesse terminare il suo mandato – avverrà puntualmente. C’è una ragione precipua: è un povero incapace ed incompetente che è stato pompato a dismisura da gente molto più capace di lui che presumibilmente si sta mangiando i coglioni in pinzimonio per aver affidato un meccanismo così complesso a due minus habentes come Riccaboni e Fabbro. Il problema della fuga di notizie è un falso problema, così come quello dell’identità di chi scrive su questo blog. Abbiamo carte, registrazioni, fascicoli, tutto. E per la verità, contrariamente a quanto fanno altri colleghi, spesso le pubblichiamo anche queste carte. E come si dice: carta canta e villan dorme. Poi: ti possiamo garantire che la fuga di notizie non ha una sola fonte perché l’Ateneo è un meccanismo talmente elefantiaco che chi tentasse di tappare il buco si troverebbe nella situazione di quello che mette il dito sul foro della canna per innaffiare e se ne aprono altri dieci. La soluzione è una sola: che i vertici dell’Ateneo si dimettano in blocco e che si faccia posto ad una gestione commissariale che prenda AUTONOMAMENTE le decisioni da prendere, senza essere sotto ricatto come lo sono i due minus habentes e poi, alla fine del percorso, si ridia voce a TUTTA la comunità accademica per riprendere il controllo attraverso rappresentanti almeno decenti, non diciamo ottimi. A proposito di notizie: ma i fondi regionali per l’attività del DIPINT sono a bilancio? E se sì, sono stati effettivamente versati nelle casse dell’Ateneo? Provate un po’ a chiedere questo a Criccaboni e Fabbro oppure spulciate i bilanci e vedete se ci sono. A noi risulta di no. E se davvero è no, perché non sono stati versati? Forse qualche manchevolezza da parte dell’amministrazione universitaria? Forse il supermanager Fabbro ha omesso qualcosa? E nella relazione al bilancio se ne parla? E se sì in che termini? Suvvia!!! Fate qualcosina anche voi lettori, almeno sotto forma di pressione. Non possiamo fare mica tutto noi. E i politici specialisti di bilancio, come i Monaci, il Ceccuzzi, Polifemo? Non hanno niente da dire? Facile così, eh!?! Con tanti cari auguri. Gli Illuminati.

#3 Bastardo Senza Gloria on 12.28.12 at 14:58

Qui si parla di, querele, di chi spiffera, ma ci scordiamo una cosa importante ed inconfutabile. Stiamo parlando di atti pubblici e tali sono per tutti i cittadini. Se dagli atti pubblici di un ateneo vengono fuori delle illegalità è giusto che il cittadino s’informi e si faccia un opinione oltre che agire in difesa del bene pubblico. O no? Ma di cosa sennò stiamo parlando?? Diciamo piuttosto che nei cda prende delle decisioni e alza la mano è responsabile dell’atto pubblico e della sua divulgazione alla cittadinanza come del resto alcuni ne sono rappresentanti. O no?
Qui davvero qualcuno pensa di fare sempre come cazzo gli pare…ma roba da matti!!!!
Con immutata stima, un abbraccio.

#4 Bruce on 12.28.12 at 17:43

Sul Dipint non so risponderti. Dovrei vedere il bilancio. Però i casi sono questi: o le risorse sono state accertate, e allora figureranno in forma di residui attivi, o sono state accertate ed incassate ed allora si dovrebbero vedere nelle entrate, oppure non sono state neanche accertate ed allora non ci sono.

Beh è un falso problema chi scrive nel blog ma evita (a voi in primis) tante querele per diffamazione, perchè dare del ladro, incompetente, dissestatore a qualcuno, di solito si paga in tribunale con un po’ di soldini. Coprendosi dietro a pseudonimi e blogs si evita tutto ciò.
La macchina è elefantiaca ma grazie a ciò dà il pane a tanta gente. forse troppa. Il commissario AUTONOMAMENTE cosa avrebbe potuto fare se non mandare a casa gente?

#5 Shamael on 12.29.12 at 10:28

Bruce, era ironica la proposizione: non ci sono i fondi del Dipint perché l’amministrazione non ha fatto quello che doveva fare e a bilancio non li troveresti anche se tu potessi leggerlo. Non sono entrate accertate. Domanda: se lo può permettere l’Ateneo di perdere fondi così? E se non può, come non può, perché continuare a tenere degli incompetenti ai posti di vertice? E qui si va verso la seconda domanda che fai: intanto avrebbe potuto mandare a casa ANCHE chi non è capace di tenere l’amministrazione come chi si fuma fondi che sarebbero arrivati se non ci fosse stata una enorma incompetenza. Poi sappiamo che anche i nuovi revisori dei conti sono stati assolutamente critici nei confronti della gestione attuale e, non è da ora che lo diciamo anche noi, pare che abbiano espresso fortissime perplessità sui poli esterni. Ma vi rendete conto che esistono ancora e che continuano a costare e a non rendere niente? E poi avrebbe fatto anche un’altra cosa che invece i due non hanno fatto: rendere pubblico lo stato delle immatricolazioni. A noi risulta che siano MILLE meno dell’anno scorso. Forse questo è un dato che la cittadinanza e le istituzioni dovrebbero conoscere, non sei d’accordo? Saluti.

#6 kutuzov on 12.29.12 at 23:21

Criccaboni e la condannata Ines Fabbro, avrebbero manifestato l’intenzione di impedire l’accesso dall’università a Fratello Illuminato e al blog del professore Giovanni Grasso.
…………………….
…che neanche al tempo del fascio! Se facessero una maialata del genere verrebbero sbeffeggiati dall’universo mondo. Il professor Grasso poi è un accademico allo stesso pari del rettore, che è solo primus inter pares e non credo possa censurare un suo collega per mere difformità di vedute. Che poi un direttore amministrativo possa censurare la libera espressione del pensiero di un professore…mamma mia, che aberrazione! Voglio sperare che siano solo chiacchiere.

#7 Bruce on 12.31.12 at 08:54

caro Shamael, davvero pensi che si possa mandare a casa personale con contratto a tempo indeterminato? Guarda bene, gli unici che sono a casa sono i precari e i pensionandi.- pensionati operazione da tutti criticata per danno erariale ma “inventata” dal duo barretta – focardi. Gli altri sono tutti là tanto è vero che unisi è adesso l’università del personale amministrativo, che non si sa a chi faccia supporto visto che di docenti sono rimasti ben pochi.
Diciamoci la verità senza timore. Il commissario avrebbe potuto ben poco di più e di diverso da quello che hanno fatto Riccaboni e Fabbro. Se si critica la forma posso anche concordare con te che forse sarebbe meglio avere altri al comando, ma nella sostanza credo che cambi poco. Solo che fa comodo dire è tutta colpa di riccaboni e fabbro quando le colpe sono anche, ripeto anche da distribuire nelle gestioni passate e più in generale sul corpo accademico. Si vocifera che nel processo per le elezioni di riccaboni il buon focardi intercettato abbia parlato troppo e male… ma qui lo si difende o meglio non lo si attacca mai, mi chiedo perchè? forse questo è uno dei blog a cui lui diceva di ricorrere per spargere un po’ di letame???? Perchè tutti osannano Grasso, uomo retto probo e pio – bene perchè Grasso non si è candidat a rettoreo? troppo facile dire è tutta merda ma non volersi sporcare le mani….
Le possibilità tecniche di salvataggio sono molto limitate e ovviamente i revisori sono contrari; in contabilità pubblica il preventivo va approvato in pareggio. Nella situazione di unisi e senza aver venduto alcun immobile il pareggio è tecnicamente impossibile.

Nell’occasione buon2013 a tutti

#8 Shamael on 12.31.12 at 16:25

Pagheremmo per sapere qando abbiamo mai detto che è tutta colpa di Riccaboni e Fabbro. MAI. Le gestioni precedenti?!!??!? Ma scherzi o ci fai? Ma li hai letti gli attacchi all’arma bianca contro Berlinguer, Tosi, il coropo docente in generale e anche Focardi a dir la verità. Non ci nascondiamo dietro ad un dito: noi riteniamo che Focardi sia stato l’unico degli ultimi quattro rettori che abbia intrapreso, con mille distinguo da fare e commettendo diverse ingenuità e scorrettezze, un minimo di risanamento. In altre parole: secondo noi Focardi non è un bandito. Gli altri sì. E comunque anche lui ha fatto delle belle cazzate fra cui spicca, sicuramente, quella dei prepensionamenti a quelle cifre pazzesche. Per quanto riguarda gli immobili siamo d’accordo che vanno venduti, si tratta solo di stabilire quali. Perché le notizie che ci giungono (leggi ad es.: Pian dei Mantellini) se confermate ancora una volta ci suscitano perplessità. Non si vuole capire, e ci chiediamo come mai, che sono i poli esterni che vanno venduti e abbattuti. Forse perché c’è rimasto solo Economia e Lettere, cioè le due (ex) facoltà criccaboniane al massimo grado? Grasso: guarda che nel 2006 si candidò e contro Focardi e Cardini. Focardi usa questo blog? Recuperiamo un po’ di sobrietà per cortesia (nel senso letterale del termine: posa il fiasco). E poi quando si sono svolte le elezioni per il rettore questo blog nemmeno esisteva. E’ molto capziosa la tua polemica. Piuttosto perché non ti sei informato su questi soldi del Dipint, invece di chiacchierare tanto di contabilità pubblica? E di quanti iscritti in meno ci sono, ne sai qualcosa? E della ristrutturazione dei mutui? E dei permessi del MEF e del MIUR? Vediamo di rispondere nei fatti invece di accusare a vanvera e senza aver letto bene tutto. Tsè! Ora noi non abbiamo accusato le gestioni precedenti. Ma senti cosa si deve sentire.
Con l’occasione comunque, con garbata polemica, buon anno anche a te.